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Il sogno di Guadalupe

Quando sogniamo e ci poniamo degli obiettivi non pensiamo mai ad una data di scadenza.

Sognare è anche sinonimo di libertà, di spensieratezza. A volte i sogni li mettiamo in un cassetto e attendiamo momenti migliori per poterli avverare, per poter dare loro un seguito.

Ci sono delle situazioni, però, che non ci permettono di attendere troppo tempo, come è avvenuto per la nostra guerriera speciale.

Guadalupe ha compiuto 18 anni lo scorso 16 Agosto. Il luogo in cui ha festeggiato il suo compleanno non è quello che molti di noi immaginano: infatti, Guadalupe non era in spiaggia, o in montagna a fare una passeggiate. Lei era in una camera del reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’ospedale di Padova. Una stanza nella quale, purtroppo, ci ha passato molto tempo.

Ciononostante, Guadalupe non ha mai smesso di sognare: sperava un giorno di poter sorvolare il mare a bordo di un aereo.

Quando l’ospedale di Padova ci ha chiamato raccontandoci questo desiderio di Guadalupe, non abbiamo esitato un secondo. Sapevamo di non aver molto tempo, ma volevamo rendere possibile l’impossibile. La salute cagionevole di Guadalupe non ci ha permesso di attuare il piano originale, ovvero di poter trascorrere qualche giorno al mare, ma siamo riusciti lo stesso ad avverare il suo sogno.

Avverare sogni anche così semplici non è mai scontato. Questa volta abbiamo dovuto tener conto dell’altitudine, della necessità di Guadalupe di portare con se l’ossigeno, dell’altitudine massima raggiungibile, del peso dell’ossigeno e della capienza della bombola in volo, e di molti altri aspetti. Anche le cose più scontate sono state pianificate nel minimo dettaglio.

Ecco, però, che nel tardo pomeriggio del 17 Agosto, Guadalupe, accompagnata da sua mamma e dal super dottor Marzollo, è partita dall’ eliporto di Padova con un bellissimo elicottero pilotato dal comandante Andrea Pezzato per sorvolare il mare e la splendida Venezia. Fortunatamente la sorpresa è riuscita e siamo così riusciti a portare Guadalupe sulla pista senza che lei sapesse nulla. Alla domanda “vuoi salire a bordo?” Non c’è stato bisogno di alcuna risposta: i suoi occhi hanno parlato per lei. Dopo quasi un ora di viaggio l’elicottero è atterrato nuovamente: il volto di Guadalupe era illuminato da un sorriso perenne e dai suoi occhi che brillavano: missione compiuta.

Una settimana dopo aver realizzato il suo sogno, Guadalupe è partita per il suo ultimo viaggio. Nei cuori di chi l’ha aiutata a compiere il suo volo sopra il mare rimarrà per sempre il suo sorriso e la gioia nei suoi occhi per essere riuscita ad assaporare la libertà e la vita.

A nome dell’Associazione Sogni vogliamo fare un plauso al team di medici ed infermieri dell’ Onco-ematologia Pediatrica di Padova in collaborazione con l’Hospice Pediatrico sempre di Padova che oltre che a pensare alle cure dei loro piccoli pazienti pensano anche ai loro sogni.

Fai buon viaggio grande Guadalupe!

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