Negli anni la sua immagine è cambiata più volte. Per qualche motivo non aveva mai davvero ottenuto la giusta identità.
“Fino a quando, proprio durante la realizzazione di un sogno, un bambino mi chiese cosa fosse quel volatile disegnato sulla fiancata del pulmino. Io risposi che era una fenice, ma lui ribattè senza indugio che più che una fenice sembrava un tacchino!
Poi mi chiese anche come si chiamava, e allora capii che tutti i bambini che incontro mi lasciano qualcosa in eredità, ma forse lì per lì non me ne rendo sempre conto.
Mi venne così in mente un episodio con un’altra bambina, Angelica. Fu così colpita dall’esperienza del suo sogno che si mise a scrivere una bellissima storia su come l’Associazione Sogni Onlus realizza i sogni, e si soffermò così tanto sulla nostra mascotte che le diede il nome <<Happy, la fenice dei Sogni>>.
Grazie a questi due bambini, la nostra fenice ha un nome ed è stata trasformata graficamente, rendendola quasi un personaggio di un fumetto. Anche io ho un sogno, che spero si possa avverare anche grazie all’Impresa Sociale: trasformare Happy nella protagonista di un fumetto che racconta i sogni di tutti i nostri bambini e ragazzi!”